Dopo essere partito militare, Pierluigi fu trasferito in Veneto. Un giorno, conobbe la trevigiana Maria Rosa. Si innamorarono.
Al suocero, Giuseppe Francesco Padovan, detto Bepichecon, Pierluigi regalò un album fotografico della sua terra nativa, la Sardegna.
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Giuseppe, che era un pittore, amico fra l'altro di Giorgio de Chirico. Da ogni fotografia trasse un quadro.
Queste fotografie sono poi state ereditate dal nipote, Giovanni.
Tutti quelli che guardano questi quadri gli chiedono - Chi è questo pittore che ha realizzato questi bei paesaggi sulla Sardegna?
Lui risponde - Un pittore che non è mai stato in Sardegna che, anzi, non ha mai lasciato il Veneto in tutta la sua vita.
Spesso Giuseppe, che era soprannominato l'architetto di Venezia perché era stato incaricato di restaurare alcune opere danneggiate dalla Seconda Guerra Mondiale, portava i suoi due figli maschi più grandi, Giorgio e Ilario, con sé per farsi aiutare. Giorgio e Ilario erano ancora bambini e impararono il mestiere dell'Arte direttamente dal loro padre. E spesso incontravano illustri artisti. Per esempio, un giorno Ilario era rimasto affascinato da un quadro di nuova realizzazione appeso vicino a una delle opere che doveva aiutare suo padre a restaurare. Si avvicinò al quadro. Subito dopo, l'autore si avvicinò e lo rimproverò.
Ilario gli chiese - Come sei riuscito a realizzare questo capolavoro?
Il pittore gli rispose -Torna domani, e te lo dirò.
Il giorno dopo Ilario tornò dal pittore, a cui chiese - Oggi mi dici come sei riuscito a realizzare questo capolavoro?
Il pittore fece un gesto strano: con le mani indicò prima la testa e poi il cuore. Questa fu la sua risposta.
Per una sessantina d'anni, Ilario provò a imitare lo stile di quel pittore. Poco prima di morire Ilario dichiarò - Ho provato decine di stili pittorici. Non ho ancora individuato quello di Giorgio de Chirico, ma ecco qua i miei.
Ilario Padovan era mio zio ed è stato uno dei più grandi pittori italiani del XX secolo. Ha inventato lo stile pittorico "pastrociar" e mi ha insegnato a realizzare sinfonie. Ma, a differenza sua, le mie sinfonie hanno per colore le note della musica, della letteratura, della poesia e del gioco da tavolo.
Naturalmente anche mio nonno Giovanni Antonio "Totoi" Correddu mi ha insegnato qualcosa sull'arte: era un poeta, che imparò l'arte della scrittura da uno zio, che era stato a sua volta il maestro di Raimondo Piras, pittore villanovese.
Giovanni Correddu,
Registrato a Lo Teatrì - Alghero, 24 maggio 2025
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