Nile River, Feluccas, Aswan, Egypt - CC BY 4.0 (Wikimedia)
Nile River, Feluccas, Aswan, Egypt - CC BY 4.0 (Wikimedia)

Luce del Nilo

Mio padre mi raccontava di quando, da piccolo, viveva in un paese lungo le sponde del Nilo, il maestoso fiume che dà vita all'Egitto. Descriveva come il Nilo fosse il cuore pulsante della comunità, fornendo acqua indispensabile per l'agricoltura e il sostentamento quotidiano.

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Ogni mattina le acque tranquille del fiume riflettevano nel Sole nascente creando un panorama di straordinaria bellezza. Nel villaggio le case erano costruite principalmente in pietra con pareti spesse che proteggevano dagli intensi calori estivi e dalle fresche brezze notturne. Le strade strette e lastricate serpeggiavano tra le abitazioni e i piccoli cortili dove le famiglie si riunivano per condividere i pasti e le storie della giornata.

Mio padre ricordava anche con affetto le serate passate a camminare lungo alle sponde del Nilo, ascoltando il suono rilassante dell'acqua e osservando le barche tradizionali, chiamate Felucas, che solcavano il fiume al tramonto. Le conversazioni si svolgevano perlopiù in arabo, una lingua ricca di espressioni e termini legati alla vita quotidiana. Parole come: sabah al khair, buongiorno, shukran, grazie, erano usate frequentemente, creando un senso di comunità e rispetto reciproco.

Il mercato del villaggio, Osuk, era un luogo vivace dove si potevano trovare spezie profumate, tessuti colorati e artigianato locale. Mi descriveva le risate dei bambini che giocavano tra le bancarelle e il vociare degli adulti intenti a negoziare i prezzi.

Ogni anno il villaggio celebrava il Ramadan con grande devozione, un mese di digiuno e preghiera che univa l'intera comunità. Le famiglie si preparavano con cura per l'Iftar il pasto serale che rompeva il digiuno quotidiano cucinando i piatti tradizionali come Koshari e Falafel.

Ricordava come durante queste festività si sentisse un senso di appartenenza e gratitudine per la terra e le tradizioni che li sostenevano. Attraverso le sue parole riuscivo a immaginare la vita semplice ma ricca, il significato di un piccolo paese lungo il Nilo. Capivo quanto fosse importante il fiume per la loro esistenza e quanto fossero forti i legami familiari e comunitari. I suoi racconti non solo mi trasmettevano i ricordi di un passato lontano, ma mi collegavano anche alle mie origini. A volte m’insegnava alcune parole in arabo come Salamalekum e alaykum is-salam, che significano rispettivamente: pace su di te e che la pace sia con te, il modo tradizionale per salutare in Egitto.

Ricordo anche Saba7 el-kheir che vuol dire buongiorno e Saba7 el-noor chi mi diceva come buonanotte quando ero piccola.



Nur
Registrata da François ad Alghero (Liceo Manno)
15 novembre 2024

 

 

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