Sette anni dopo
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Sette anni dopo

La storia risale a quando io avevo appena finito il liceo, quindi parliamo del 2016. Mi ero appena diplomato. Dovevo partire per questa esperienza con una onlus religiosa, 

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sostanzialmente, e dovevo andare a Lione dove avrei incontrato tutte queste persone che provenivano da diverse parti del mondo: Sud America, Asia, l'Asia profonda, quindi!

Ci sono due cose fondamentali: cioè... la prima è che io vivevo in provincia, avevo sempre vissuto in provincia e quindi, come dire, avevo sempre visto il mio piccolo ambiente, no? Il mio paese, che è un paese abbastanza grande, ma che comunque è un paese, soprattutto dal punto di vista della mentalità delle persone. E la seconda è che, finito il Liceo, dovevo iniziare Giurisprudenza. Come tutte quelle persone che poi alla fine scelgono la letteratura! E ho iniziato Giurisprudenza perché la mia famiglia voleva che facessi Giurisprudenza necessariamente perché famiglia di giuristi e quant'altro.

Vabbè, comunque io parto per questo… per questo viaggio e lì conosco un sacco di persone che (anche un po’ più grandi di me) che facevano cose diverse, dall'attore alla giornalista alla cantante, insomma, che seguivano, cioè… c'erano nel mondo persone che seguivano i propri sogni. Tra queste persone incontro una ragazza, portoghese di Lisbona, che si chiama Anna Teresa.

Anna Teresa e la conosco mentre sta giocando a calcio. Mi sono ricordato che il primo contatto c'è stato perché il Portogallo quell’estate aveva vinto gli europei, gli europei di calcio. Quindi lei era contentissima e io inizio a parlare con lei riguardo questa cosa.

E poi da lì (io sono stato lì otto giorni) ci incontriamo un po’ di volte durante le ore successive perché facciamo cose diverse e a un certo punto la vedo che si sta tipo dipingendo… dipingendo i piedi, perché lei era… era un'artista e si stava dipingendo addosso perché ogni tanto decideva di dipingersi addosso.

A me questa cosa… Io, ripeto, ragazzo di provincia che era abituato a una certa standardizzazione delle persone, su questa cosa: impazzisco.

Comunque, nei giorni successivi la conosco meglio. Lei era un po’ più grande. Ragazza che probabilmente non verrebbe considerata bella in assoluto nel mondo, ma per me era meravigliosa, bellissima, capelli lunghissimi, veramente bella…

Noi parlavamo costantemente tutto il tempo quando avevamo modo di stare assieme, parlando in inglese. Quindi parlavamo e c'era questa sensazione forte di capirsi nonostante l'ostacolo linguistico, nonostante avessimo un inglese disastroso entrambi.

Comunque ci conosciamo. Io ovviamente folle innamorato. Arriva il momento che ci dobbiamo separare, dovevamo partire. Lei praticamente mi regala un disegno, un pentagramma, perché lei sapeva che io suonavo, un pentagramma con la chiave di violino a forma di…  c’era una parte tonda a forma di cuore, e dentro c’è scritta una cosa che in italiano più o meno: Musica nel tuo cuore, musica nelle tue parole che non ho mai visto cosa più pura che a prima impressione mi sembra un'illusione.  L’illusione miraggio sembra amore.

Io le regalo una poesia che avevo scritto e di cui non ho più memoria perché non l'ho mai più riletta, perché gliel'ho scritta e gliela regalo, gliela do, e niente… cioè ci scambiamo questa cosa, io dovevo prendere l'aereo dopo poco, e semplicemente rimango lì a guardare Anna Teresa che disegna, stava disegnando quest'albero con un arcobaleno dietro, con gli acquarelli, che quindi dipingeva lì… e non le dico niente, cioè io volevo… volevo agire, volevo dichiararmi… e non le dico niente, rimango in silenzio fino a quando non arriva il momento che me ne devo andare e me ne vado.

Però da lì, io per la prima volta nella mia vita ho detto: ma perché devo… stare fermo se invece voglio muovermi?

E quindi è stato un input anche per dare una svolta alla mia vita decidendo quello che io volevo raggiungere… acchiappare, e mi sono iscritto a Lettere e sono qui.

Quindi la storia potrebbe rimanere così. Io non vedo Anna Teresa da sette anni, non l’ho vista per sette anni ma in realtà io adesso andrò a Lisbona, fra un mese, cioè fra venti giorni in realtà. E quindi dopo sette anni vedrò Anna Teresa.

Quindi è una storia che in realtà non ha ancora una fine, anche se sembrava averla.

 

Registrato da François ad Alghero nell'estate 2023

 

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Piattaforma web realizzata con la parte di fondi attribuiti ad Andrea D’Urso (Ricercatore di Letteratura francese, DUMAS, UNISS) in qualità di proponente del laboratorio per la raccolta di "Storie vere della Sardegna" con lo scrittore marsigliese François Beaune, nel quadro del Progetto di ricerca interdisciplinare DM 737/2021 “Il governo del patrimonio linguistico e culturale per lo sviluppo sostenibile delle destinazioni” (referente scientifico: prof. Federico Rotondo), finanziato dal programma NextGenerationEU.

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